lunedì 16 aprile 2012

Come scrivere

Ho sempre avuto la passione per le parole. Fin da piccola provavo un'esaltazione quasi criminale nel momento della scoperta di una nuova parola. Farla rotolare sulla punta della lingua era divertente. Sentire le vocali che seguono le consonanti un gioco - se poi avete la "r" moscia come la sottoscritta, il gioco vale doppio.
Quando questo avveniva, ero talmente eccitata che utilizzavo il nuovo termine in tutte le salse possibili e immaginabili, spesso senza saperne il reale significato.
Con l'età ho acquisito i significati, e ho orientato la mia curiosità sul meccanismo delle frasi e della stesura di un manoscritto. 
Mi è parso naturale cercare risposte alle mia domande nei miei autori preferiti.
Cerco di carpire dalle loro frasi il metodo utilizzato per arrivare a formulare in tale maniera quel dato periodo, o capire perché l'autore usi quel termine piuttosto che un altro.
Credo che questo tratto sia comunque un po' a tutti quelli che leggono con il desiderio di scrivere qualcosa.
Fortunamente, da qualche anno a questa parte, gli stessi autori si sono annoverati il titolo di "professori" e di tanto in tanto abbandonano i loro soliti personaggi e lidi conosciuti per cimentarsi in prontuari o saggi sulla scrittura.
A noi questo non può che tornar utile.
Stephen King, in On writing, ha unito saggio e biografia, tracciando un percorso tra la sua vita, le opere scritte e gli strumenti che ha acquisito giorno dopo giorno. Una panoramica davvero completa e interessante.
Flannery O'Connor, in Il volto incompiuto, raccoglie i suoi saggi, gli articoli e la corrispondenza con amici e scrittori, editori e manager. Da esse ne emerge una delle regole base della scrittura, scritta di pugno su una lettera più di 50 anni fa: "Show, don't tell". Perché per questa icona della scrittura del Novecento, "mostrare, invece di dire" era alla base della narrazione.
James Wood, in Come funzionano i romanzi, opta per un approccio più stilistico sulla questione e, senza trasformare il proprio saggio in un compendio storico-letterario, analizza lo stile di diversi autori, passati e presenti, e ne trae delle conclusioni e delle regole. 
Pure, questi non sono che alcuni dei libri che potrebbero capitarvi tra le mani. Senza contare l'immenso mare di internet da cui grandi e piccoli scrittori dispensano i loro vade mecum.
Basta andare su un qualsiasi motore di ricerca, impostare "regole per scrivere" e avrete delle curiose sorprese.
Da Giulio Mozzi, che sul suo blog vibrisse raccoglie addirittura diversi video sulle lezioni di scrittura da lui tenute, a Chuck Palahniuk (Le 13 regole di Chuck Palahniuk), fino al dissacrante Umberto Eco (Come scrivere bene di Umberto Eco), e Elmore Leonard (Le 10 regole di Elmore Leonard).
Credo che sia importante leggere, se non queste opere, almeno qualcosa di simile, se si vuole scrivere qualcosa di decente. 
Leggere in generale, ad ogni modo, è il primo passo: leggete sempre, comunque e dovunque.
Per una volta, date retta alla pubblicità Rai!

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