venerdì 13 aprile 2012

Hunger Games

Come accennavo qualche settimana fa ne' "Il girotondo dei libri", sono venuta a conoscenza di un nuovo libro – o meglio di una saga – davvero interessante: Hunger Games, di Suzenne Collins.
Vi riporto brevemente la quarta di copertina – attenti agli spoiler:

"Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori.
Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquisterà il pubblico, gli sponsor, l'audience.
Katniss appartene al Distretto 12, quello dei mintori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta.
Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss.
Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, sopratutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.
Che gli Hunger Games abbiano inizio."

Se vi sembra un angosciante inizio, non avete ancora letto nulla: la scelta stilistica della signora Collins, lo scrivere la sua opera in prima persona, scaraventa il lettore all'interno dell'Arena con Katniss. Immedesimarsi con lei diventa terribilmente facile, tanto che si possono condividere le sue paure, sentire il fuoco che le brucia la pelle, o il coltello che le taglia la carne, e il cuore che le pompa il sangue a mille nelle vene.
Vedere la crudeltà di Capitol City attraverso gli occhi determinati e al tempo stesso spaventati di questa ragazza rende i suoi complessi mentali condivisibili, per nulla pesanti.
E proprio come lei continui a chiederti non solo se sopravviverà ai giochi, ma se nel farlo perderà una parte importante di sè.
Tuttavia, a mio parere, la cosa davvero scioccante è il senso di reale impotenza e di sconfitta che pare aleggiare in ogni pagina del libro: perché anche se tutti sono consapevoli che gli Hunger Games sono una brutalità, se tutti li attendono con crescente timore e ansia, è anche vero che non fanno nulla per fermare Capitol City o i giochi, ma anzi, si accalcano attorno agli schermi tv e tifano per il proprio tributo.
Che poi è quello che facciamo noi dalla prima pagina di questo romanzo.
Un romanzo che è nato mentre Suzenne Collins faceva zapping da un canale all'altro, passando per il Grande Fratello di turno a reportage sulla guerra.
Un connubio abbastanza crudo, c'è da dire.
Terribilmente attuale, aggiungerei, e con un che di profetico...
Ad ogni modo, se siete per i libri apocalittici, crudi e con quella punta di sadismo che soddisfa sempre, questo libro fa davvero per voi.
Leggetelo!

Del secondo libro, "La ragazza di fuoco", e del resto della saga non vi parlo. Innanzitutto perchè non voglio rovinarvi il finale e lasciarvelo gustare. In secondo luogo perché l'ultimo capitolo non è ancora uscito in Italia – bisognerà aspettare fino a metà maggio, o giù di lì - e quindi il mio commento sarebbe incompleto.

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