giovedì 20 settembre 2012

Il fattore Winchester

Avvertenze: articolo molto lungo, pieno di voli pindarici e, ovviamente, spoiler!

In questo ultimo anno diversi avvenimenti catastrofici e terribili hanno sconvolto il pianeta. Niente che non sia già successo anche l'anno scorso, ma dal momento che siamo nel glorioso anno 2012 dei Maya, il pensiero che questa dannata popolazione estinta non avesse tutti i torti ha sfiorato la mia mente.
Abbiamo avuto tempeste allucinanti e sciami di terremoti che aiutano certamente a mettere in prospettiva la propria esistenza e a trovare presagi apocalittici anche nel fondo di bottiglia dell'estathè.
Per quanto mi riguarda, temo che il mio analizzare presagi apocalittici sia dovuto più che altro all'overdose di Supernatural sperimentata quest'estate.
Ho sempre apprezzato questa serie, e la seguo da anni in contemporanea con gli USA. Purtroppo, questo inverno non ho avuto modo di vedere la settima stagione.
Ho deciso quindi di dare una bella rispolverata al mio archivio, e ho ricominciato a guardare la serie dalla prima puntata della prima stagione.
Lo so, sembra che non abbia niente di meglio da fare - il che è in parte vero - ma in realtà, quest'estate, tutte le serie degne di nota erano terminata: ho quindi potuto dedicarmi a Supernatural.

La storia ruota intorno ai fratelli Winchester, Dean e Sam, rimasti orfani di madre in tenera età per mano di un demone (Demone dagli Occhi Gialli).
Il padre, John, cercherà vendetta e scorrazzerà per gli States ammazzando ogni creatura paranormale gli capiti a tiro, portandosi dietro i figli e crescendoli come cacciatori.
Il primo episodio si apre con Dean che si reca all'università di Stanford per chiedere aiuto al fratello - separatosi dalla famiglia qualche anno prima.
John, è andato a caccia da diverso tempo e non è più tornato.
Sebbene Sam sia reticente ad abbandonare università e fidanzata - seppur se per solo qualche giorno - alla fine accetta d seguire Dean alla ricerca del padre.
La traccia che seguiranno non porterà a nulla, e dopo aver fatto fuori il fantasma di turno, Dean riaccompagna il fratellino a Stanford.
Neanche dopo due secondi dal proprio ritorno, Sam assiste all'omicidio della fidanzata Jessica, uccisa nel medesimo modo della madre.
Deciso a vendicarsi a sua volta, il giovane si deciderà a seguire il fratello e dare la caccia ai demoni.
Fortunatamente i produttori e gli sceneggiatori di Supernatural sono stati abbastanza lungimiranti da sapere di non poter trascinare la storia della vendetta per troppe stagioni: già alla fine della prima si scopre come far fuori il bastardo dagli Occhi Gialli, ed entro la seconda sistemeranno la faccenda.
Aprono inoltre la strada per la migliore delle sette stagioni fin'ora realizzate, a mio parere: la terza.
Si passa l'intera stagione a sperare che i due protagonisti trovino una soluzione al problema di Dean (il fenomeno ha venduto l'anima a un demone dell'incrocio per riportare in vita Sam) prima che il conto alla rovescia scada e Dean finisca all'Inferno.
Abituati come siamo a serie, libri e fumetti in cui l'eroe di turno trovano una soluzione - anche la più demente - all'ultimo minuto, proprio non si crede ai propri occhi quando ritroviamo, nell'ultima puntata, Dean morto condannato alle torture dell'Inferno.
Se si fossero fermati qui, pochi avrebbero avuto dei rimpianti: un finale triste, è indubbio, ma per una volta qualcosa di innovativo e toccante. Insomma, bello.
Certo, non avremmo conosciuto Castiel, ed è il motivo per cui non mi sento di scartare la quarta e la quinta stagione. Anche se si cala a livello qualitativo.
Il nostro adorabile angelo di quartiere riesce tuttavia a mantenere vivo l'interesse, sollevandoci dal triste peso delle macerie del rapporto tra Sam e Dean - quest'ultimo tornato in vita grazie a Castiel - che non si possono più sopportare  causa del demone Ruby.
Per l'intera quarta stagione bisogn sopportare Sam che piagnucola e si lamenta col fratello perché non si fida di Ruby.
E vorrei ben vedere!
Solo a noi (e a Dean) sembra un'idiozia abissale fidarsi di un demone mentre l'Apocalisse si avvicina?
A quanto pare sì.
Quindi, invece di ascoltare il fratello, Sammy pensa bene di farsi circuire dalla bella demonessa e di rompere l'ultimo sigillo della gabbia di Lucifero, liberandolo e dando inizio all'Apocalisse.
La quinta stagione si apre su un mondo in bilico tra la salvezza e la distruzione, angeli e demoni che si prendono a legnate per la strada e i fratelli Winchester che litigano... e qui la caduta di stile: dopo solo pochi episodi, è tutto dimenticato.
Oddio! Meglio per noi, almeno non sentiamo Sam scusarsi e lagnarsi ancora, ancora e ancora...
E meglio per la trama che può rientrare in carreggiata e tornare interessante. Nuovi antagonisti (oltre a Lucifero) e  vecchie, gradite, conoscenze tornano a trovarci (lo ammetto, ho una certa passione per Trickster).
Non fosse per il biblico paradosso per cui Dean è il tramite dell'Arcangelo Michele e Sam quello di Lucifero, destinati a combattere darei un buon voto a questa stagione.
In Grazia del Cielo anche questa apocalittica scaramuccia tra fratelli trova velocemente conclusione, protraendosi non più del necessario.
Probabile che sia questa la forza di Supernatural: per quanto le idee possano essere semplici, o discutibili cliché, non ti portano mai al punto di esasperazione.
Si concludono, lasciando spazio a nuove avventure.
Come nella sesta, in cui si scopre un nuovo scenario biblico. Dopo l'Inferno e il Paradiso, volevate lasciare indietro il Purgatorio?!
Sia mai, poi Dante si rivolta nella tomba!
Eccoci dunque con i nostri eroi a fare i conti con Eva, madre di tutti i mostri che lascia le dolci lande del Purgatorio per scoprire chi è il responsabile del massacro della sua prole (gli Alfa dei mostri). Si scoprirà essere opera di Crowley e Castiel - accoppiata vincente! - ma di mezzo ci andranno ovvimente Sam e Dean. La stagione si concluderà con l'apertura del Purgatorio e con la fuga dei peggio mostri di sempre: i Leviatani.
Saranno loro a farla da padroni nella settima stagione. Non mi addentrerò troppo nei dettagli, ma ho trovato alcuni degli episodi abbastanza inutili, mentre atri molto interessanti, in un'altalena un po' fastidiosa.
Tra poco uscirà la prossima stagione, speriamo bene!

Ad ogni modo, oltre a essere un buon telefilm, non dimentichiamo che ha aspetti anche didattici.
Poche puntate e avrete imparato l'ABC della caccia ai demoni - ed è anche abbastanza economica.
Un po' di sale, acqua santa, accendino e fiammiferi, qualche crocefisso e un coltello d'argento rubato dal servizio buono della nonna e il vostro arsenale è bello che fatto.
Certo, avere qualche fucile o pistola non sarebbe male. Peccato che siamo in Italia e non negli Usa, dove puoi comprare un P90 sottocasa. A meno che non abbiate un padre cacciatore, è difficile avere potenza di fuoco. Ma tranquilli, la prima parte della lista basta e avanza. Aggiungete una pala da giardino e una sbarra di ferro e siete pronti a fronteggiare qualsiasi Apocalisse - Maya, cristiana o zombie che sia.

Buona Apocalisse a tutti!
Enjoy!

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